Vado alla Sidreria con un gruppo di amici dopo tanto tempo passato a riprometterci di
provarla perché ben recensita e per l'offerta di menù anche vegano (riportata sul sito e in diverse recensioni).
Prima di prenotare verifichiamo comunque telefonicamente la possibilità di servire una commensale vegana (la sottoscritta), chiamiamo per due volte per accertarci che il preavviso arrivasse forte e chiaro, ci dicono che non c'è alcun problema, anzi.
Il menù è fisso per tutti i commensali quindi il personale di sala inizia a portare piatti in sequenza. I primi due antipasti vegani arrivano come i due antipasti onnivori ma impoveriti degli ingredienti di origine animale, fin qui era anche ok. Il terzo antipasto è un hummus preso dalla vaschetta del supermercato e svuotato in un piatto, così.
Il primo è un risotto di zucca e arancia dai sapori completamente sbilanciati, praticamente un dolce non un primo piatto (dubito che in cucina l'abbiano provato prima di farlo uscire). Quando ai miei amici onnivori arriva il secondo a base di carne, a me arriva un piatto di pomodori tagliati e conditi. Quando ai miei amici onnivori arriva il dolce, una sorta di millefoglie con crema e dei bomboloni ripieni, a me arriva un fico d'india tagliato e coperto di zucchero a velo.
Dire "si serviamo vegani" e poi presentare un piatto di pomodori tagliati è una mancanza di rispetto, è svilente per chi li riceve e si sente un cliente di serie b, fa sprecare soldi che potrebbero benissimo venir spesi in posti che davvero trattano i clienti vegani come tutti gli altri clienti e si preoccupano di garantirgli un offerta non solo decente ma appagante. SERVIRE CLIENTI VEGANI NON SIGNIFICA TROVARE QUALCOSA PUR DI SFAMARCI, senza metterci un minimo di cura, di amore, di impegno, perché questo è quello che è trapelato dall'esperienza in Sidreria, un livello imbarazzante di impegno messo.
