mutande3 Ok, qui parli di aziende, e scelte di consumo, e non di prodotto. Sarei tentato di risponderti che, al contrario, finanziare un prodotto plant based può spostare l’attenzione di una multinazionale su quel mercato, e ne modifica (in potenza) il focus sul lungo periodo, portandola a investire risorse sul plant based e dismettere prodotti e filiere cruelty-“full”. Non male per una totale “assenza di senso” se produce risultati del genere! E sia ben chiaro, non sono naïf e mi rendo conto delle contraddizioni dei miei comportamenti, e che i consumatori dovrebbero conoscere cosa comprano e da chi lo comprano. Tornando al cambiamento che si realizzerebbe anche nelle grandi multinazionali, è vero che questo accadrebbe per mere ragioni di capitale (del resto viviamo in un sistema economico capitalista, ed è quello il nord della bussola delle multinazionali, e non solo) e non etiche, e quindi è sicuramente lecito decidere di acquistare da realtà produttive diverse o che nascono già con una visione etica come mi sembra di capire fai tu! Ma sono scelte personali la cui assenza non mi sento di criticare. Non vorrei poi essere ingenuo e non considerare che i cambiamenti che sono davvero necessari non sono quelli solo a livello di consumo individuale, cioè il mio e il tuo, ma sono invece anche politici, e a tal riguardo ti consiglio un interessante articolo sulla questione ambientalista che qui comunque si può applicare in senso animalista, che era “Il mito del consumatore verde” su un qualche Internazionale dello scorso anno. Se avessi modo di recuperarlo magari ti interessa! Ma… sarei ipocrita a dirti soltanto tutto questo, perché anche io in realtà non compro da determinate aziende, sulla base di considerazioni personali paragonabili alla tua… Ma a quello che ho detto sopra ci credo lo stesso.
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